Torino, 10 giugno 2020 – Un milione di case italiane sorridono, insieme ai loro proprietari. E questo perché i robot aspirapolvere iRobot Roomba installati in Italia hanno raggiunto il ragguardevole traguardo di un milione di esemplari.
Quando, nel 2005, Nital S.p.A. strinse la partnership con iRobot e portò il primo Roomba in Italia, non tutti avevano capito che stava cambiando per sempre il modo di pulire la casa. Qualcuno guardava a Roomba con un po' di scetticismo, altri con curiosità, ma anche con un po' di delusione: certo, raggiungeva lo scopo per cui era stato pensato, ma non si trattava certo del robot umanoide a cui la fantascienza e i cartoni animati ci avevano preparato.
Ora in Italia il nome Roomba è diventato di per sé stesso sinonimo di robot per la pulizia domestica e resterà scolpito per sempre nella storia della tecnologia. Infatti, per molti, Roomba è senza ombra di dubbio la migliore e più gradita applicazione di robotica per la casa, almeno fino ad oggi. Tanto da essere considerato dagli abitanti della casa una mascotte, uno di famiglia… e soprattutto un alleato che lascia dietro di sé case più pulite tutti i giorni e maggior tempo libero.
Che numeri, quelli di Roomba
Per far comprendere meglio questa incredibile escalation di iRobot Roomba nel nostro paese, abbiamo pensato di quantificare con dei dati concreti cosa significa “un milione di Roomba”.
• Gli italiani sollevati dal "peso" della pulizia - I Roomba italiani in 15 anni hanno raccolto 360 milioni di chilogrammi di polvere e sporco, l'equivalente del peso di 61.000 elefanti.• Il tempo libero, la risorsa più importante - la flotta dei Roomba ha fatto risparmiare agli italiani ben 740 milioni di ore, pari a 84.000 anni, che si sono trasformati in tempo libero o altre occupazioni non "robotizzabili".
• Un Roomba non occupa tanto spazio, ma tutti insieme… - Messi tutti in fila, uno vicino all'altro, tutti i Roomba venduti in Italia riempirebbero interamente i 405 chilometri dell'A4, da Torino (dove ha sede Nital, il distributore italiano) fino a Venezia.
• La strada verso il successo - Molto più lunga è la strada percorsa in questi anni dalla flotta di un milione di Roomba: sono 450 milioni di chilometri. Pari a 3 volte la distanza tra Terra e Sole.
Non solo quantità ma soprattutto qualità
Ma non è solo una questione "quantitativa": Roomba, in tutte le evoluzioni realizzate in questi anni, ha innalzato sempre più il livello di pulizia ottenibile nelle case. Infatti, non solo viene aspirata polvere, peli di animali domestici, capelli e briciole, gli stessi che è facile radunare con una scopa, ma anche le micropolveri e lo sporco nascosto sotto mobili, divani e poltrone. Roomba è molto diverso dai propri “padroni”: non si stanca e non si annoia, applica metodicamente il suo algoritmo intelligente e raggiunge, anche più volte, angoli della casa che altrimenti non si pulirebbero quasi mai.
Negli ultimi anni, poi, Roomba si è evoluto con la connessione Wi-Fi e la ricostruzione intelligente della pianta di casa, con identificazione delle stanze: è così possibile attivare o programmare Roomba direttamente dallo smartphone, da casa o da fuori, per lasciargli fare il "lavoro sporco" quando si è fuori casa o in altre stanze. Oppure invocarne la partenza interagendo con un comando vocale da impartire a Amazon Alexa o Google Assistant. Inoltre, i nuovi Roomba con le nuove funzionalità di mappatura possono essere "inviati" a pulire solo alcune stanze, che possono essere più bisognose di una ripassata, semplicemente selezionandole dall'app.
Ma l'evoluzione robotica non si ferma qui: nei nuovi modelli caratterizzati dal "+" nel nome, non c'è neppure bisogno di scaricare il serbatoio. Ci pensa direttamente Roomba, a fine pulizia, a scaricarsi automaticamente nella base di ricarica/contenitore, lasciando sempre il serbatoio di bordo sgombro, massimizzando così anche l'efficienza di lavoro.